Panificare è affascinante e mi fa stare bene con me stessa.
Osservare l’ammasso di farine, acqua e lieviti che cresce nel forno mi fa sentire fiera del mio lavoro. Quando qualcuno passa a trovarmi nei giorni successivi è obbligato ad assaggiare il pane e dire che è buono, ovviamente!
Panificare con la pasta madre è un esercizio di pazienza e di organizzazione. All’inizio non tutte le ciambelle mi sono riuscite con il buco … pani immangiabili, troppo duri o troppo acidi, che si sfaldavano … fino a quando finalmente ho capito la giusta consistenza prima di far lievitare e il mix di farine giuste.
Ecco i passi da fare per ottenere la vostra pasta madre, il primo giorno:
mischiare la farina con l’acqua e riporla nel barattolo, chiudere e posizionare l’impasto in un luogo asciutto e poco ventilato. Dimenticarsene fino al giorno dopo ca. allo stesso orario. Un’ora in più o un’ora in meno non farà la differenza, ma attenzione a periodi più lunghi potrebbero compromettere la proliferazione degli lieviti.
Dal secondo giorno per i successivi sei giorni, aggiungere all’impasto che otterrete:
Al settimo giorno bisogna procedere con la prima panificazione per dare forza e stabilità, ma soprattutto cibo ai nostri lieviti. A loro piace mangiare lo zucchero delle farine (o meglio gli amidi), gli si gonfia il pancino e il loro gas intestinale diventa il nostro lievito. Spiegato a grandi linee J
La pasta madre deve avere un odore acido e non deve presentare muffe o colorazioni rossicce al suo interno per essere utilizzata. In questo caso buttate l’impasto e procedete a farne uno nuovo, qualcosa è andato storto.
Questa pasta madre non ha bisogno di rinfreschi, vi consiglio però durante il primo periodo di vita della vostra “creatura” di panificare almeno due volte a settimana per le prime due settimane.
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